La Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOs): Cos’è E come affrontarla??
La Sindrome dell’Ovaio Policistico è una tra le patologie più frequenti nelle donne in età fertile: si stima che circa il 4-12% di esse ne sia colpita. Si tratta di uno squilibrio ormonale, che porterebbe ad un’alterazione del ciclo mestruale, provocando purtroppo anche infertilità.
Come avviene la diagnosi?
La donna è affetta dalla sindrome di ovaio policistico quando sono presenti almeno 2 di questi 3 segni:
- Oligo e/o anovolatorietà, con irregolarità del ciclo mestruale
- Segni e manifestazioni di iperandrogenismo (acne, irsutismo, alopecia)
- Presenza di cisti o microcisti nelle ovaie.
Quali sono i sintomi più comuni?
Partiamo dal presupposto che le donne con PCOs condividono tante esperienze simili, ma il quadro clinico di ognuna di esse può essere molto variabile.
Esistono per questo motivo diversi fenotipi per cercare di classificare la maggior parte dei loro sintomi.
Le donne comunque riportano maggiormente acne, alopecia, aumento di peso e difficoltà nel dimagrire, virilizzazione e disordini psicologici come depressione, nervosimo ed ansia, irsutismo, eccesso di sebo, oligomenorrea.

E’ una patologia ancora oggi oggetto di tantissimi studi, ma l’iperinsulinemia (aumento di insulina nel sangue) e l’iperandrogenismo (aumento della produzione di androgeni) ricoprono un ruolo di notevole importanza: impedirebbero infatti, la corretta formazione del follicolo, determinando l’anovulazione e quindi l’irregolarità mestruale, l’aumento del peso e la difficoltà anche nel dimagrimento ed i segni clinici tipici della sindrome come ad esempio l’acne e l’irsutismo.
Come gestire i sintomi con la giusta dieta?
L’alimentazione soprattutto in questo quadro metabolico, svolge un ruolo di fondamentale importanza, se vogliamo aiutare il corpo a sopperire a quello stato di alterazione in cui ci troviamo, e condurre una vita assolutamente normale.
Mai come in questa situazione, l’alimentazione deve essere personalizzata su misura della paziente, in quanto come già detto, ogni donna ha un suo segno clinico particolare e non esiste una dieta che possa valere per tutte loro.
- Il primo approccio utile è sicuramente quello di abbassare il grado di iperinsulinemia, attraverso un’alimentazione a basso indice glicemico o una dieta chetogenica.
- Integrare il myo-inositolo (molecola utile nel ripristinare la normale riproduttività, abbassare i livelli di androgeni e migliorare i livelli di insulina), la vitamina D e gli Omega-3 in grado di ridurre il grado di infiammazione scatenato dall’insulino-resistenza.
- Aumentare l’attività fisica per aiutare a perdere peso e soprattutto per ridurre l’insulino-resistenza.
Quali sono i vantaggi di un’alimentazione specifica?
Il compito dell’alimentazione personalizzata, è quella di aiutare a gestire i sintomi, ma soprattutto a prevenire le complicazioni più gravi legate alla patologia che potrebbero verificarsi a lungo termine come problemi cardiovascolari ed il diabete.
Ma c’è un ulteriore, enorme vantaggio, legato alla sfera emotiva. Difatti la donna con la sindrome dell’Ovaio Policistico non si sente all’altezza delle sue coetanee, ha una scarsa autostima, riferisce un calo del desiderio sessuale ed ha difficoltà nell’affrontare il tema della gravidanza.
Con una corretta alimentazione e un cambio di stile di vita costante e duraturo nel tempo è possibile ottenere notevoli benefici nel miglioramento della funzionalità ovarica, e quindi un ritorno ad una regolarità mestruale.
Di conseguenza, la naturale perdita di peso e il miglioramento di tutti i parametri metabolici alterati porteranno la donna a:
- Ritrovare la salute e la regolarità mestruale
- Superare i diversi ostacoli di accettazione di sé
- Rinforzare l’autostima e i rapporti interpersonali
Se questo articolo ti è stato di aiuto e hai bisogno di un consulto nutrizionale, contattami compilando il form o tramite whatsapp, che trovi qui nella sezione contatti.